LA STORIA DEL SOVRAINDEBITAMENTO
La storia di Marianna e Francesco (nome di fantasia) è la storia di una delle tante famiglie italiane che a causa della Cassa Integrazione non è più riuscita a far fronte agli impegni assunti e si è presto trovata in una grave situazione di sovraindebitamento con la banca e le altre finanziarie.
I coniugi iniziavano a lavorare sin da giovani come ingegneri edili. Dopo breve tempo decidevano di sposarsi e di stipulare un mutuo con BNL per l’acquisto della prima casa. Poco dopo avevano una figlia. I problemi della famiglia nascevano nel 2013 a causa della Cassa integrazione della signora Francesca. La famiglia non riusciva più a far fronte alla rate del mutuo. Chiedeva a BNL con diverse raccomandate: dapprima la sospensione, e dopo, la rinegoziazione del mutuo, senza avere alcuna risposta. Per cercare comunque di onorare le rare del mutuo e per far fronte alle spese della famiglia, Francesco accendeva una serie di finanziamenti. Dopo poco tempo, i coniugi non riuscivano più a pagare le rate del mutuo e dei finanziamenti. La Banca risolveva il contratto di mutuo chiedendo il rientro. Medio tempore, Francesca riusciva a trovare un lavoro a tempo indeterminato in un altra azienda del paese.
Marianna e Francesco, trovandosi in una situazione di sovraindebitamento con la Banca e le finanziarie, decidevano di rivolgersi all’ Organismo di Composizione della Crisi di Sesto San Giovanni di Protezione Sociale Italiana www.occmonza.com
PROPOSTA DI STRALCIO DEI CREDITORI IPOTECARI E CHIROGRAFARI
I coniugi hanno offerto per stralciare la propria situazione di sovraindebitamento pari ad euro 222.500. nel procedimento di composizione della crisi ex legge 3/2012 – una quota del loro stipendio mensile per la durata di 10 anni attraverso l’istituto del piano del consumatore.
LA SENTENZA SOVRAINDEBITAMENTO LEGGE 3/2012
Con sentenza del 10.6.2019 il Tribunale di Monza – giudice dott. Fuzio NRG 1/2019- ha omologato il piano del consumatore presentato dai coniugi che prevede: 1) la durata di 10 anni, 2) un soddisfacimento del creditore ipotecario nella misura del 53% e 3) un soddisfacimento dei creditori chirografari nella misura del 30%.
Grazie all’omologa del piano, i coniugi verranno riammessi in bonis al pagamento del mutuo ipotecario con una riduzione in linea capitale e interessi – rispetto al contratto originario del 53%. Si tratta di un provvedimento di carattere eccezionale sia per la durata del piano del consumatore che per la riduzione del creditore ipotecario.
Il gestore della crisi di Protezione Sociale Italiana che ha risolto il caso è il dott. Giuseppe Giampaolo
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