LA STORIA DEL SOVRAINDEBITANENTO
La Signora Alba (nome di fantasia) iniziava a lavorare come operaia nella piccola impresa artigianale del marito. L’attività veniva svolta con la forma della ditta individuale. Per poter ottenere l’apertura dei fidi la signora Alba prestava garanzie in favore della ditta del marito. Successivamente decideva di coronare con il marito il sogno di una vita e accendeva un mutuo per l’acquisto della prima casa.
Dopo alcuni anni il marito di Alba si ammalava gravemente e moriva. La signora cercava di portare avanti l’attività del marito per onorare i debiti assunti con i fornitori e le banche ma non riusciva. L’attività veniva definitivamente cessata e la signora Alba riusciva ad essere assunta con contratto a tempo indeterminato in una piccola azienda. Per cercare di pagare gli scoperti di conto corrente della ditta individuale del marito – nei confronti dei quali aveva prestato fideiussioni – Alba stipulava alcuni finanziamenti e una cessione del V sulla pensione. Tuttavia dopo numerosi sforzi Alba non riusciva a far fronte alle rate del mutuo e della Cessione del V.
La banca a causa dei mancati pagamenti risolveva il contratto di Mutuo e metteva all’asta l’immobile. In questa situazione Alba decideva di accedere alla legge 3/2012 e si rivolgeva all’Organismo di Composizione della Crisi di Monza di Protezione Sociale Italiana www.occmonza.com
PROPOSTA DI STRALCIO DEL SOVRAINDEBITAMENTO – LEGGE 3/2012 DERIVANTE DA GARANZIE PRESTATE PER LA DITTA INDIVIDUALE CESSATA DEL MARITO E PER IL MUTUO IPOTECARIO
Alba ha offerto per stralciare la propria situazione di sovraindebitamento pari ad euro 270.000 – nel procedimento di composizione della crisi legge 3/2012 – la somma di euro 100.000 derivante dalla vendita all’asta dell’immobile.
LA SENTENZA SOVRAINDEBITAMENTO LEGGE 3/2012
Con sentenza del 9/1/19 il Tribunale di Monza ha aperto la liquidazione del patrimonio di una impiegata avente un’esposizione debitoria per fideiussioni prestate a favore della ditta individuale cessata del marito e per il mutuo di euro 270.000. La sentenza consente ai debitori di stralciare il debito complessivo offrendo ai creditori la somma derivante dalla vendita all’asta dell’immobile. In questo caso il debitore userà il ricavato della vendita all’asta dell’immobile per stralciare la posizione di sovraindebitamento derivante dalla ditta individuale cessata del marito.
Il gestore della Crisi che ha risolto la situazione di sovraindebitamento in questione è il dott. Giuseppe Giampaolo