Il Sig. Giorgio (nome di fanstasia) dopo la laurea in medicina inizia a lavorare come libero professionista presso strutture ospedaliere pubbliche e private della zona. Dopo alcuni anni si sposa e ha due figlie.
Grazie ai buoni guadagni dell’attività riesce a comprare casa senza ricorrere al mutuo.
Nel 2007 a causa di una malattia non riesce più a lavorare e per garantire alla famiglia lo stesso tenore di vita ricorrere a numerosi prestiti personali.
La situazione lavorativa non migliora e di conseguenza il sig. Giorgio non riesce più a pagare i prestiti, i contributi previdenziali e l’IVA. Dopo poco tempo la moglie decide di lasciarlo, ottenendo dal giudice: l’affidamento delle figlie, la casa e un sostanzioso obbligo di mantenimento.
Da qui l’inizio del baratro. L’assegno di mantenimento è troppo elevato e anche se il lavoro migliora il signor Giorgio sprofonda in una situazione di crisi economica e finanziaria.
PROPOSTA DI STRALCIO DEL DEBITO
Il soggetto ha offerto per stralciare la propria posizione debitoria di euro 370.000,00 – all’interno del procedimento di composizione della crisi legge 3/2012 – la somma di euro 90.000,00 derivante dalla derivante dalla messa a disposizione di una parte del reddito mensile per i prossimi 4 anni.
IL PROVVEDIMENTO
Con provvedimento del 17/10/17 il Tribunale di Lecco ha aperto la liquidazione del patrimonio ex legge n. 3/2012 di un padre separato professionista con partita iva – avente un’esposizione debitoria per prestiti personali, iva, inps e carte di credito revolving pari ad euro 370.000. Il provvedimento consente al debitore di stralciare il debito complessivo offrendo ai creditori la somma di euro 90.000 derivante dalla messa a disposizione di una parte del reddito mensile per i prossimi 4 anni