LA STORIA
Il signor Alessio (nome di fantasia) iniziava a lavorare sin da giovane – con contratto a tempo indeterminato – come dipendente delle forze armate. Dopo poco tempo si sposava e aveva un figlio. Dopo la nascita del figlio, decideva insieme alla moglie – all’epoca dipendente con contratto di lavoro a tempo indeterminato – di accendere un mutuo per eseguire lavori di ristrutturazione e ampliamento di un immobile ereditato da Alessio. Per i lavori di ristrutturazione e ampliamento Alessio si rivolgeva ad una impresa edile che dopo aver incassato interamente il corrispettivo dell’appalto, veniva dichiarata fallita non portando a termine i lavori. Alessio era costretto a rivolgersi ad una finanziaria per ottenere la somma di denaro necessaria a terminare i lavori. Medio tempore la moglie veniva licenziata e Alessio non era più in grado di far fronte al mutuo e al finanziamento stipulato. La banca poco tempo dopo risolveva il contratto e avviava la procedura esecutiva. La finanziaria intanto procedeva con il pignoramento del V dello stipendio. L’immobile veniva aggiudicato alla prima asta per il valore di euro 65.000.
PROPOSTA DI STRALCIO DEL DEBITO
Alessio ha offerto per stralciare la propria posizione debitoria di euro 230.000,00 – all’interno del procedimento di composizione della crisi legge 3/2012 – la somma di euro 65.000,00 derivante dalla vendita all’asta dell’immobile. In questo modo Alessio è riuscito a usare il ricavato della vendita all’asta dell’immobile per stralciare tutta la propria posizione debitoria
LA SENTENZA SOVRAINDEBITAMENTO LEGGE 3/2012
Con sentenza del 18/6/2018 il Tribunale di Monza ha omologato il piano di liquidazione del patrimonio ex legge n. 3/2012 di un impiegato avente un’esposizione debitoria per il Mutuo/Finanziamento/Cessione v pari ad euro 230.000.000, la sentenza consente ad Alessio di stralciare la propria posizione debitoria usando il ricavato della vendita all’asta dell’immobile.
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