Ex imprenditrice fallita stralcia € 870.000 di debiti con Sentenza legge 3/2012 del 13.2.2020. Liquidazione del Patrimonio.
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LA STORIA DEL SOVRAINDEBITAMENTO
La storia di Sofia (nome di fantasia) è la storia di una ex imprenditrice, che a causa del fallimento della società, si è ritrovata in una situazione di sovraindebitamento con banche e finanziarie.
Sofia costitutiva nel 2006 insieme al marito, una società di intermediazione/agenzia nella vendita di mangimi per consumo animale, allevamento e vendita di suini.
L’attività riscuoteva successo. Sofia decideva di accendere un mutuo ipotecario per l’acquisto della prima casa. Nel 2013 la società falliva e Sofia, non avendo nessun altra fonte di reddito, non riusciva più a pagare le rate del mutuo. Medio tempore, a causa della crisi, Sofia si separava dal marito.La banca risolveva il contratto di mutuo e metteva la casa all’asta. La casa veniva venduta per euro 510.000.
Tiziana, trovandosi senza casa e con un debito residuo di oltre euro 350.000,00, decideva di rivolgersi all’ Organismo di Composizione della Crisi di Bergamo di Protezione Sociale Italiana per risolvere la propria situazione http://www.occbergamo.com
PROPOSTA DI STRALCIO DEL DEBITO CON BANCHE E FINANZIARIE
Sofia ha offerto per risolvere la propria situazione di sovraindebitamento con banche e finanziarie pari ad euro 870.000,00 – nel procedimento di composizione della crisi ex legge 3/2012 NRG 6/2020 – il ricavato della vendita all’asta dell’immobile di proprietà già venduto + una quota mensile dell’assegno di mantenimento, pari a 100 euro, per la durata di 4 anni.
LA SENTENZA DI SOVRAINDEBITAMENTO LEGGE 3/2012
Con sentenza del 13.2.2020, il Tribunale di Bergamo – giudice dott.ssa Elena Gelato – ha aperto la liquidazione del patrimonio di una ex imprenditrice avente una esposizione debitoria con Banche e finanziarie pari ad euro 870.000,00.
Il debitore otterrà il beneficio dell’esdebitazione decorsi 4 anni dal decreto di apertura della liquidazione del patrimonio con separato provvedimento del Giudice.
Il gestore della crisi di Protezione Sociale Italiana che ha gestito il caso è il dott. Antonio Grassi
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