LA STORIA DEL SOVRAINDEBITAMENTO
La storia di Enzo e Giovanna (nomi di fantasia) è la storia di tante famiglie italiane che si sono trovate in una situazione di sovraindebitamento a causa della crisi che ha colpito la piccola attività di artigiano del marito e l’azienda dove la moglie lavorava come operaia.
In particolare, Enzo sin da giovane ha lavorato in proprio come artigiano nel settore dell’istallazione di pannelli pubblicitari. Nel 2013 è stato costretto a cessare l’attività a causa della crisi del settore. Dopo la chiusura dell’attività ha cercato di continuare a lavorare. Tuttavia, a causa dell’età, ha trovato solo impieghi saltuari con contratti a tempo determinato e part time.
La signora Giovanna ha iniziato a lavorare come dipendente in un piccolo negozio di abbigliamento, poi fallito a causa della crisi. Successivamente ha aperto un piccolo laboratorio sartoriale, ma anche questa attività è andata male a causa della concorrenza degli artigiani di nazionalità cinese.
A causa delle difficoltà economiche i coniugi non sono riusciti a pagare le rate del mutuo e dei finanziamenti fatti per saldare i debiti derivanti dalle precedenti attività. La banca, a causa del mancato pagamento delle rate, risolveva il contratto di mutuo e procedeva alla vendita all’asta dell’immobile.
In questa situazione di sovraindebitamento i coniugi decidevano di rivolgersi a Protezione Sociale Italiana per accedere alla legge 3/2012. http://www.occbergamo.com https://www.protezione-sociale.it
PROPOSTA DI STRALCIO DEL DEBITO CON BANCHE, FORNITORI ED EQUITALIA.
I signori Enzo e Giovanna hanno offerto per stralciare la propria situazione di sovraindebitamento pari ad euro 222.251 – nel procedimento di composizione della crisi ex legge 3/2012 – la somma derivante dalla vendita all’asta dell’unico immobile di proprietà.
LA SENTENZA SOVRAINDEBITAMENTO LEGGE 3/2012
Con sentenza del 5.2.2019, il Tribunale di Bergamo ha aperto la liquidazione del patrimonio di due coniugi aventi una esposizione debitoria di euro 222.251 con banche, fornitori ed Equitalia. La sentenza consente ai debitori di stralciare il debito complessivo usando il ricavato della vendita all’asta dell’immobile. Questo significa che se la casa sarà venduta all’asta al valore di euro 60.000, i debitori si libereranno di tutto il debito con la Banca, compresa la parte non soddisfatta con il ricavato della vendita.
La causa è stata seguita dall’avv. Letterio Stracuzzi www.letteriostracuzzi.it
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